Manuale Seicento-Settecento
Nel 1595 è a Roma, chiamatovi da Odoardo Farnese, per cui studio privato dipinge l’Ercole al bivio; due anni più tardi comincia la decorazione della
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concezione decorativa di Annibale, l’inizio della grande decorazione barocca romana.
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Rientrano nella decorazione interna di San Pietro, aggiungendo personaggi allo spettacolo, le tombe monumentali dei papi (Urbano VIII, 1628-47
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luminosità del vano per dar valore ai diaframmi chiarissimi delle pareti e alla decorazione elegantissima che li adorna, quasi fingendo che i fedeli
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ritmo rotatorio, sempre più rapido, della decorazione a voluta.
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un modo letterario, un discorso allegorico, quindi colto e socialmente elevato; la decorazione pittorica è un mettere in allegoria, un’amplificazione
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rappresenta, nell’attività di Pietro da Cortona, l’invenzione sperimentale di una macchina figurativa che funziona come discorso persuasivo, la decorazione
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, risale, attraverso il Lanfranco, al Correggio e alle cupole parmensi; nella decorazione della lunga galleria di palazzo Pamphili, il capolavoro del
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unico: il napoletano COSIMO FANZAGO, a Roma intorno al 1650, con la decorazione delI’interno di Santa Maria in via Lata, contemporanea al restauro
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mezzo, nell’equidistanza dagli estremi. Quali sono gli estremi? Una pittura chiesastica, che tira le ultime conseguenze dalla decorazione cortonesca
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romana, per costruire una composizione teatrale, consapevolmente drammatica. Nella decorazione di San Pietro a Maiella, sfoggia la sua visione in
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, e in particolare Lanfranco; ama Pietro da Cortona, e la sua spiegata decorazione: lo scontro non è quindi tra due riferimenti culturali diversi, ma
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Cinquecento concorre a formare la grande decorazione barocca, Venezia non ha più una grande pittura decorativa. È un aspetto della tenace opposizione di
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contenuti religiosi, il Barocco diventa mera decorazione: libera, tecnicamente espertissima ed agile, spesso piacevole, ma senza alcun impegno problematico
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